MASCHERINE QUALI E QUANDO
Per fare un po’ di chiarezza sulle mascherine facciali in uso per la pandemia da COVID-19, crediamo sia necessario spiegare alcuni aspetti fondamentali:
Il “contatto stretto” con un caso accertato è dato dalla permanenza per più di 15 minuti ad una distanza ravvicinata (inferiore ad un metro) con una persona positiva per COVID-19
​
Chiariamo subito che ad essere efficaci rimangono esclusivamente le mascherine certificate che rispecchiano le normative
​
Premesso questo, dobbiamo fare dei distinguo sulle mascherine e sul rischio di contagio:
Le maschere facciali possono essere certificate ad uso sanitario o ad uso civile.
Mascherine ad uso sanitario: sono quelle, come suggerisce la parola, che vengono utilizzate dai sanitari, per proteggersi dai pazienti infetti o per proteggere il paziente dall'operatore.
​
-
Filtranti facciali FFP2/FFP3 con o senza valvola: sono maschere da utilizzarsi da parte dei sanitari, o parenti del malato, che si prendono cura di persone affette da COVID-19, con tempi di permanenza con il paziente prolungati, ma sono comunque preferibili, quando possibile, anche per esposizioni brevi. Garantiscono un potere filtrante del 92% le FFP2 e del 95% le FFP3. La presenza della valvola le differenzia solo per la capacità di “proteggere” gli altri dall'operatore: la valvola infatti, permette di “sfiatare” pertanto ciò che l’operatore espira viene immesso nell'ambiente. L’assenza di valvola permette, invece, un effetto filtro bidirezionale. L’uso di queste maschere da parte dei civili, in contesti differenti dalla cura di un parente affetto da COVID-19 (per esempio per fare la spesa al supermercato), non ha il minimo senso in quanto, difficilmente, si ricreano le condizioni di “contatto stretto” ed è rischioso in quanto rischia di contaminare l’ambiente qualora fosse un portatore inconsapevole.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
-
Mascherine chirurgiche: hanno un potere “barriera”: impediscono quindi all'espirato dell’operatore di “contagiare” chi gli sta attorno. Utilizzate appunto durante gli interventi chirurgici per proteggere il paziente sul tavolo operatorio. Queste mascherine dovrebbero essere indossate dai pazienti affetti da coronavirus, sintomatici e non, per proteggere chi li circonda dal loro espirato (o tosse e starnuti). Secondo l’OMS, possono essere utilizzate anche da operatori, o parenti, esposti per tempi brevi a pazienti positivi, se a distanza maggior di un metro, arieggiando bene l’ambiente prima di accedervi. Sono efficaci solo se coprono sia naso che bocca. Di difficile reperimento in questo momento, sarebbero le mascherine ideali da indossare per le attività quotidiane al di fuori dall'ambiente domestico.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
Mascherine ad uso civile: sono mascherine certificate per il solo uso civile, non sanitario. Hanno generalmente, a seconda del modello, un uso filtrante per lo smog e, se dotate di strato impermeabile, di barriera per l’espirato di chi le indossa. Potrebbero, a seconda dei modelli, essere equiparate alle mascherine chirurgiche.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
Mascherine di autoproduzione: utili per la pandemia SOLO se fabbricate con materiali speciali impermeabilizzati. In questo caso sono pressoché equiparabili alle mascherine chirurgiche nell'evitare la dispersione del proprio espirato (starnuti/tosse) e di blanda protezione dalle goccioline di saliva. Sono utilizzabili esclusivamente per le attività civili al di fuori dalla propria abitazione, non per uso sanitario. Le mascherine autoprodotte con ritagli di stoffa, o altri materiali non appositamente trattati, non risultano di alcuna utilità.
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
​
RICORDO CHE LE MASCHERINE AD USO CIVILE CHE SI UTILIZZANO FUORI CASA NON PROTEGGONO DALL’INFEZIONE, MA CI PERMETTONO DI PROTEGGERE GLI ALTRI QUALORA FOSSIMO PORTARI SANI INCONSAPEVOLI. L’UNICA PROTEZIONE CERTA SONO: LA DISTANZA SOCIALE E IL LAVAGGIO DELLE MANI (O L’UTILIZZO DEI GUANTI MONOUSO O DA SANIFICARE). CIO’ NON TOGLIE CHE L’USO DELLA MASCHERINA RIDUCA IL RISCHIO DI CONTAGIO DA PORTATORE INCONSAPEVOLE E RIDUCE LA POSSIBILITA’ DI TOCCARSI NASO E BOCCA: AZIONI CHE CONCORRONO AL CONTAGIO IN CASO IN CUI SI TOCCHINO SUPERFICI CONTAMINATE.
MASCHERINE E GUANTI VANNO SMALTITI SEMPRE E SOLO NEL RIFIUTO INDIFFERENZIATO DELLA VOSTRA ABITAZIONE, IN QUANTO POTREBBERO ESSERE ANCHE QUESTI FONTE DI CONTAGIO (QUALORA FOSTE PORTATORI SANI), OLTRE CHE FONTE DI INQUINAMENTO AMBIENTALE SE ABBANDONATI PER STRADA.
Dott.ssa Maeva CHRISTOPHE medico C.A. e U.S.C.A.
Dott.ssa Marta GRAVELLONE medico C.A. e U.S.C.A.
Dott.ssa Lisa FRANZOSI medico internista reparto COVID